Giocare a calcio e fare sport senza barriere, con un preciso obiettivo: divertirsi per includere. Con questa grande ambizione, tre anni fa è nata a Fossano l’Associazione Sport Senza Barriere Onlus, che, sviluppatasi da una costola dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, dal 2017 ha messo in piedi una squadra composta da ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, in particolar modo dall’Africa, con il preciso scopo di fare gruppo, giocare insieme e inserirsi un passo alla volta nella nostra società.

“Tutto è partito qualche anno fa in seno alla Comunità Papa Giovanni XXIII, quando abbiamo iniziato ad organizzare il torneo “Don Oreste Benzi”, a cui prendevano parte ragazzi disabili, richiedenti asilo ed amici vari, divertendosi per alcune ore insieme” – spiega il presidente dell’Associazione Claudio Marro. “Da lì è nato un vero e proprio movimento: i ragazzi erano tanti ed avevano voglia di giocare insieme, per cui abbiamo scelto di fare il grande passo e di metterci in moto”.

Dalla stagione sportiva 2017/18, quindi, il Fossano Senza Barriere è una squadra che milita nel campionato di Eccellenza CSI. A guidarla, Stefano Cassine, un uomo che ha dedicato molto tempo della sua vita a questa causa, e Souleyman Hajro, un ragazzo albanese con importanti trascorsi nel mondo del calcio del proprio Paese d’origine e una voglia matta di mettersi in gioco.

“In questa stagione abbiamo un gruppo di trenta ragazzi – sottolinea mister Stefano – La cosa bella è che rappresentiamo praticamente tutto il territorio africano: ci sono ragazzi provenienti da Marocco, Senegal, Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria, Gabon, Congo, Guinea, Somalia, Mali. Nel gruppo abbiamo richiedenti asilo, immigrati di seconda generazione ed altri che hanno già avviato da un po’ il loro percorso di integrazione. Da quest’anno, poi, e sono felicissimo di poterlo dire, ci sono anche quattro amici italiani, che hanno scelto di scendere in campo con noi”.

Una storia bellissima, nella quale però non sono mancate le difficoltà: “I ragazzi hanno entusiasmo, ma spesso gli oneri economici e burocratici non sono semplicissimi da sostenere – precisa Cassine – Purtroppo negli anni abbiamo anche dovuto affrontare un pizzico di diffidenza da parte delle istituzioni e di molte realtà parrocchiali, che, per usare un eufemismo, hanno faticato a darci una mano. Fortunatamente, però, l’aiuto della Caritas e di altre associazioni non è mai mancato”.

Oggi il Fossano Senza Barriere gioca nel campo della Michelin, in frazione Ronchi a Cuneo: “Ci siamo ritrovati di colpo senza campo, ma gli amici della Michelin sono stati eccezionali, venendoci incontro e capendo i nostri reali bisogni. Non solo, spesso anche altre squadre contro cui giochiamo ci danno una mano, magari consegnandoci delle scarpe da gioco o altro materiale. Questa è la vera integrazione” – ricorda Cassine.

In campo, invece, non manca l’agonismo: “Non sempre vinciamo, ma non siamo neanche una brutta squadra. I ragazzi a volte si lamentano perché faccio giocare tutti, ma la mia linea è sempre stata quella. Le nostre vere vittorie sono arrivate fuori dal campo”.

Già, perché nei tre anni di vita sportiva, il Fossano Senza Barriere qualche “coppa” l’ha ottenuta: “In 3 anni abbiamo trovato tre case in affitto nelle quali oggi vivono undici ragazzi in totale autonomia. Abbiamo trovato un lavoro ad alcuni di loro, rinnovato permessi di soggiorno ad altri sottolineando il percorso d’integrazione che stavano svolgendo proprio attraverso lo sport, consentito ad alcuni di uscire dalla clandestinità attraverso l’aiuto di un avvocato, che ci sta sempre vicino. Quattro o cinque di loro sono anche riusciti a conseguire la patente di guida, grazie al nostro aiuto. E poi, la ciliegina sulla torta: un ragazzo è stato accolto da una famiglia fossanese e presto, probabilmente, anche un altro sarà ospitato. Questi sono i veri trofei!” – concludono con orgoglio Marro e Cassine.

Il pallone come strumento per fare integrazione, costruendo una squadra in campo e nella vita. Un progetto ambizioso ma già ricco di soddisfazioni. Per saperne di più e, perché no, dare una mano: https://www.facebook.com/SportSenzaBarriereASD