Spesso quando si parla di violenze sulle donne ci si riferisce spesso al Medioevo o a periodi ancora più antichi della storia. Tuttavia siamo sicuri che tali riferimenti siano corretti?

 

La libertà delle donne nell’antichità ha subito alti e bassi. Per esempio nell’Antico Egitto le donne erano considerate pari agli uomini. Infatti, come ci descrive Erodoto nelle sue “Storie”, spesso le donne gestivano il commercio e ogni altro lavoro alla pari degli uomini. Inoltre non è sconosciuto il fatto che l’Egitto sia stato governato per almeno due volte da due donne. La prima fu Hatshepsut, nel 1500 a.C. circa, che regnò al posto del marito e del di lui figlio Thutmose III. Durante il suo regno l’Egitto riuscí a ricreare le alleanze danneggiate durante il periodo Hyksos. La seconda e più celebre, anche se greca e non egiziana, fu Cleopatra, che rese l’Egitto alleato di Roma, proteggendolo così dalle campagne espansionistiche romane.

 

In Grecia la libertà delle donne variava invece in base alle poleis. Per esempio nella democratica Atene le donne erano confinate in casa ai lavori domestici e all’educazione dei figli. Le uniche occasioni per cui potevano uscire di casa erano le feste religiose o per recarsi nell’agorà, ma solo accompagnate dagli eunuchi o dalle guardie del corpo. Al contrario a Sparta le donne potevano allenarsi nella corsa, nella lotta e nel lancio del disco e del giavellotto. Ciò fu reso obbligatorio dalla legislazione di Licurgo.

 

La donna romana invece si vide concedere e privare diverse libertà nel corso della storia. Infatti, se nella Roma repubblicana la condizione femminile era pari a quella delle donne ateniesi, la situazione cambia durante l’età imperiale, soprattutto sotto l’imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano. Infatti egli concesse alle donne piena indipendenza economica sia dal padre che dal marito. Ciò permise alle donne di autogestire le proprie finanze e di divorziare a piacimento dai mariti e divorziare divenne così comune che pare ci fossero donne che si erano risposate otto volte nel giro di tre mesi.

 

In conclusione possiamo affermare che non sempre le donne nell’antichità erano recluse in casa e considerate come oggetti, ma a volte erano considerate pari agli uomini. Per cui non è detto che il passato sia sempre peggiore del presente.