Sanremo è per lo più conosciuta come la città del Festival della canzone italiana. Eppure, per chi avesse voglia di visitare e conoscere questo splendido comune della riviera del Ponente ligure, scoprirebbe che Sanremo è ricca di arte, di cultura, di storia. Non solo spettacolo e lusso come si potrebbe pensare, dunque.
Se vogliamo partire dalla storia, infatti, il centro storico della Pigna merita sicuramente una visita: nucleo originario della cittadina, esso si aggrappa alla collina in cima alla quale domina l’imponente santuario della Madonna della Costa. Per il turista coraggioso, si consiglia di scalare (perché di scalata si tratta) i ripidi carruggi, tipici vicoletti dei borghi liguri, senza dimenticare di dare un’occhiata verso le case alte e strette, spesso semi abbandonate, ma ancora collegate da archi e volte. Ogni tanto si apre una piazzetta, dove dominano palme o ulivi, o dove si affaccia un piccolo negozietto o un ristorante tipico. Una volta in cima, una lunga salita porta infine al santuario. Da lì, finalmente, il turista si gode il premio della scalata: una splendida vista di tutta Sanremo, con il Porto Vecchio e Porto Sole.
A proposito di Porto Vecchio, esso racconta un altro pezzo di storia di Sanremo: il rapporto con il mare è infatti essenziale per la città fin dal Medioevo, quando la navigazione marittima divenne un punto di forza. Si può scendere fino a livello delle barche dei pescatori e si può osservare da vicino il loro lavoro, silenzioso, paziente, senza tempo.
Proseguendo oltre Porto Vecchio, ecco che compare alla vista un massiccio fortino: il Forte di Santa Tecla, che si affaccia imponente sul mare, venne costruito dai Genovesi nel corso del Settecento per tenere sotto controllo la zona e per consentire lo sviluppo della città. Fino a poco tempo fa era adibito a carcere, ma di recente il complesso è stato ristrutturato e vi si allestiscono conferenze e mostre. Ad aprile ho visitato proprio qui un’interessante mostra dei disegni di Libereso Guglielmi, giardiniere di Italo Calvino e botanico di fama internazionale.
D’altronde, Sanremo è anche la città di Italo Calvino: qui lo scrittore trascorse la sua infanzia e adolescenza, frequentò il liceo in Piazza Nota. Villa Meridiana e il suo splendido giardino sulla collina sanremese sono stati fonte di ispirazione per “Il barone rampante” e Sanremo stessa, come ha rivelato Calvino, rispunta in numerosi scorci de “Le città invisibili”.
Oltre al centro più modaiolo e commerciale, che si snoda su via Garibaldi, Piazza Colombo, via Matteotti (sulla quale si affaccia il Teatro Ariston e il Casinò), via Roma e piazzetta Bresca (ricca di locali notturni e ristoranti, oltre che ritrovo fisso dei giovani sanremesi), il turista non può perdersi una biciclettata sulla lunga pista ciclabile. Essa è stata ricavata dal percorso della vecchia ferrovia, che un tempo passava in mezzo alle case del centro, ma che, da qualche anno, è stata spostata più internamente. La pista ciclabile parte da Ospedaletti (che si trova tra Ventimiglia e Sanremo) e prosegue fino a San Lorenzo al Mare, per un totale di 24 chilometri. Tra gallerie e paesaggi marini meravigliosi, ogni tratto della pista ciclabile è unico, e la si può percorrere in bicicletta, a piedi o in risciò. Non mancano ovviamente numerose spiagge, libere e private, in cui godersi il mare della riviera di Ponente.
Per conoscere Sanremo anche attraverso i suoi sapori, tra le specialità gastronomiche locali si deve assolutamente provare la sardenaira, una specie di pizza con pomodoro, olive, capperi e aglio; la torta verde, una torta salata con riso, zucchine o piselli o carciofi; il classico e immancabile coniglio alla ligure; e per finire, i baci di Sanremo.
Poliedrica e sempre sorridente, ricca di profumi liguri ed esotici, Sanremo è certamente una meta turistica, ma resta una città da scoprire e riscoprire sempre: sorprende ogni volta che si tenta di conoscerla meglio, e non è mai uguale a se stessa.
Voglio avvertire il turista: a Sanremo, spesso e volentieri, ci si lascia il cuore.

Chiara Armando