Ogni giorno, per un mese intero, Chiara si impegna in una nuova attività per soli dieci minuti. È un modo per sfidare se stessa, uscire dalla sua zona di comfort e reinventare la sua vita dopo aver perso tutto ciò che le era familiare: il compagno, la casa d’infanzia, il lavoro. Senza nulla da perdere, si getta in questa impresa. Dieci minuti al giorno per esplorare nuove attività: smalto fucsia, cucinare pancake nonostante la sua inesperienza ai fornelli, ballare hip-hop, parlare e ascoltare profondamente sua madre. Queste esperienze la introducono a nuove realtà e la spingono a prendere decisioni sorprendenti. Dieci minuti bastano per aprire le porte a un mondo inaspettato, verso una rinascita.
La protagonista di questo romanzo si chiama Chiara e fa la scrittrice. Potrebbe essere un’autobiografia? La risposta arriva dall’autrice stessa, che riconosce le somiglianze definendo il suo libro un esperimento di autofiction, genere in cui l’autore stesso è il protagonista delle vicende narrate, prendendo spunto dalla realtà per creare una storia di fantasia. L’autrice racconta come, in un momento di smarrimento, un’amica le suggerì di fare un gioco: provare per un mese, una volta al giorno, qualcosa di mai tentato prima. “È come avviare un dialogo con parti di te che pensavi inesistenti o trascurate”, spiega Chiara, la persona reale. “Quando subiamo una perdita nella vita, all’inizio c’è il dolore acuto, ma poi ci riprendiamo perché l’essere umano è più resistente di quanto creda. Questo gioco ti ricorda che hai infinite possibilità”, continua l’autrice. “Se ricominci a flirtare con la vita con un po’ di fantasia, lei ricambierà”.
Il percorso inizia il 3 dicembre e termina il 3 gennaio. La forma di diario, con data e ora, trasmette un senso di tempo oppressivo. Quando si sta male, il tempo diventa un nemico e i giorni sembrano non passare mai.
“Per dieci minuti” è un libro breve, meno di 200 pagine, capitoli scorrevoli. Un pomeriggio di lettura basta per terminarlo. Il tema fondamentale del cambiamento e della rinascita viene narrato con maestria, dimostrando che è possibile ritrovare la gioia di vivere un passo alla volta.