Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano. Questo è il titolo del libro di Caroline Criado Perez, attivista e scrittrice britannica. 

Un libro rivoluzionario e rivelatore che mostra come la popolazione femminile venga sistematicamente ignorata. Questo saggio ci fa capire come il mondo sia fatto su un modello maschile che ostacola da sempre le donne in molti modi. Grazie ad un’impressionante raccolta di dati e documenti, l’autrice ci fa comprendere la differenza di trattamento che la società moderna riserva alle donne. Il saggio è diviso in diverse sezioni, tutte dedicate ad argomenti differenti e in ogni capitolo viene preso in esame come il gender data gap, cioè il vuoto di dati di genere, influisce sulla vita delle donne. Ci si interroga proprio sulla sconvolgente assenza di dati disponibili sulle abitudini e i bisogni femminili. L’esperienza maschile è considerata standard mentre quella femminile è un qualcosa di nicchia. Come nel caso degli smartphone, progettati in base alla misura delle mani degli uomini. Lo smartphone medio, pertanto, risulta grande per essere usato comodamente con una sola mano da una donna. Oppure, c’è il fatto che le donne corrono un rischio maggiore rispetto agli uomini di morire o essere gravemente ferite in seguito ad un incidente stradale. Questo perché da decenni i test sulla sicurezza stradale sono svolti solo con manichini maschili. I sistemi di sicurezza dell’auto non proteggono quindi le donne come fanno con gli uomini. 

Questo libro spazia in modo ben documentato in ogni ambito: dalla vita lavorativa alla vita privata, dalla ricerca medica all’intelligenza artificiale. In campo medico, ad esempio, viene citata la sindrome di Yentl, ovvero la tendenza a sottovalutare il dolore femminile, sbagliare o ritardare la diagnosi sulle donne rispetto che sugli uomini. Questo perché si studiano maggiormente i sintomi, le diagnosi e le cure sui soggetti maschili. Ciò spiega perché a volte i medici non sono in grado di diagnosticare in tempo un infarto in una donna. La diagnosi errata di questo tipo di malattia è una delle principali cause di morte in Europa.

Dunque i corpi maschili non possono essere considerati come un esempio universale di corpo umano, le donne non presentano le stesse manifestazioni degli uomini.

Ma vi siete mai chiesti perché nei bagni delle donne ci siano code lunghissime e in quelli dei maschi no? L’autrice ci fa capire che ci sono grandi differenze tra uomini e donne anche in questa situazione, che vediamo quotidianamente.

Attraverso questa lettura riusciamo quindi a inquadrare perfettamente l’attuale realtà della donna, il suo essere invisibile. Per rendere la donna meno invisibile basta prenderla in considerazione, chiedere la sua opinione e lasciarla libera di esprimere il proprio talento. Capiamo quanto è radicata la mentalità “uomocentrica” e quanto bisogna ancora lottare per raggiungere la parità. La discriminazione di genere non è un’invenzione, non è un capriccio. È una realtà evidente e riscontrabile. L’informazione e la riflessione su questi temi ci rende capaci di cambiare le cose. È il primo passo verso un futuro di inclusione per combattere il divario di genere.

Alice Taricco