Eventi in maggio: Libera e Fai

9 maggio: FAI GIOVANI – Fossili nelle Langhe https://it-it.facebook.com/pages/Delegazione-FAI-Cuneo/466742916746810 FOSSILI NELLE LANGHE

22 maggio ore 21 al CDT di Cuneo: LIBERA – presentazione con l’autore, prof. Giovanni Starace del’Università di Napoli, il libro Vite violente. Psicoanalisi del crimine organizzato

mese di maggio: LIBERA – Concorso “LA mafia ed io” https://www.1000-miglia.eu/la-mafia-ed-io-concorso-e-campo-di-volontariato-a-palermo/la mafia ed io_volantino

Bom Dia

 

Cara me stessa,

dopo il ritorno dal viaggio in Africa mi percepisco in modo diverso. Il mio concetto di “vita” è andato incontro ad una metamorfosi. Zaino in spalla e mi sono messa in cammino a piedi scalzi. “A piedi scalzi” è un’espressione che amo pronunciare e scrivere nelle mie pagine di diario in quanto rende nell’immediato l’idea di un’esperienza vissuta nella semplicità e concretezza.

L’Africa che vorrei riuscire a raccontarvi è un’Africa a piedi scalzi sotto cui percepisci il terreno, la discontinuità delle radici della terra e il caldo rovente del clima Africano. Io in quella terra ho colto la mia essenza, la parola che mi ha generata. Questa parola è “BOM DIA “ , in portoghese “buongiorno”.

Questa parola racchiude in sé il fulcro di ciò che mi sono portata dentro dal mio viaggio , ossia l’energia vitale del buongiorno dei bambini con cui per quasi due mesi ho vissuto. Ogni mattino al sorgere del sole la mia quotidianità iniziava con un buongiorno e con lo sguardo africano. Sapete, le foto che si vedono in internet di occhi che gridano “aiuto”, “diritto” , “fame”, “infanzia”, “futuro” io li ho guardati. Fotografati con l’obiettivo dell’anima e sigillati nella memoria.

Dopo il mio ritorno ho incontrato conoscenti che mi hanno domandato che cosa il mio viaggio avesse suscitato, rispondere mi poneva in difficoltà. Esprimerne l’essenza e venire colti da chi non lo ha sperimentato è un ostacolo, ma poi ho compreso che mi bastava semplicemente parlare con gli occhi al posto delle parole. Gli occhi racchiudono la vitalità e la luce che una persona conserva dentro e ciò supera le parole.

Il mio viaggio è semplicemente stato ortopedia per la vita.

Il popolo a piedi scalzi non impoverisce le cose , non le modella di schemi rigidi , non elimina le linfe e i succhi vitali della vita ma ne assaggia le arterie collocandosi nel cuore vivente del reale.

Il segreto del popolo nero è l’ombelico.

Sapete perché?

Perché l’ombelico è il centro del nostro corpo, del nostro equilibrio fisico. Vi siete mai domandati come fanno quelle donne meravigliose dal sorriso vivo a portare quelle ceste enormi sul capo? Io l’ho imparato, tutto risiede nell’ombelico. Nel concentrare l’essenza del proprio corpo interamente nell’ombelico.

Al mio ritorno ho trovato un mondo alla rovescia. La ricchezza dei poveri. La povertà dei ricchi. La perdizione della cura dei valori fondanti della nostra vita. Il tutto contrapposto al nulla. Due mondi a cui il mio cuore apparteneva.

Oggi posso dire di avere due anime: Africana e Italiana.

Credo che per un giovane poter vivere un’esperienza simile porti veramente ad un cambiamento interiore radicale. Con l’intento di arrivare dritta al cuore , questa pagina di vita, vuole suscitare nei giovani la voglia e la vocazione per prendere quello zaino e mettersi in cammino.

Santa Cruz, CV 2014

Alessia Mezzavilla

 

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Campo volontariato – Passione Civile

bcf760d3-8c69-4b90-a418-3c5f618e8a6aProva a cambiare idea, a cambiare prospettiva. A guardare le cose in modo differente. Prova a metterti in gioco in un campo ostico che riguarda tutti: contro La Mafia. Perchè proprio tu, con il tuo piccolo sforzo, puoi iniziare a cambiare le cose, a cambiare il vivere quotidiano di una nazione che ha tutto per essere grande, ma ha bisogno della passione civile dei suoi cittadini.

Libera organizza settimane di volontariato a Palermo durante l’estate 2015. Se sei interessato non esitare a contattarli e a metterli in gioco. Tanti piccoli sforzo posso cambiare le sorti quotidiane delle nostre vite e della nostra Italia.

Per informazioni:
Facebook Libera-Liberavoce

liberacuneo@gmail.com

https://liberacuneo.liberapiemonte.it/

La mafia ed io – Concorso per scuole superiori

La mafia ed io – Concorso letterario-artistico di Scuola di legalità in collaborazione con Libera Voce ONLUS, Libera Associazioni Nomi Numeri contro le Mafie presidio ‘Emanuela Loi-

Daniele Polimeni’, Comune di Cuneo

Quello mafioso è uno dei fenomeni sociali e criminali più pericolosamente pervasivi, potenti e pericolosi nel nostro paese. Tuttavia, è sconsolante constatare come la Mafia sia assai poco e debolmente conosciuta e compresa nelle sue caratteristiche storiche, sociali e criminali, specialmente tra le più giovani generazioni. Appare soprattutto grave quanto debole sia la consapevolezza tanto della sua multiforme pervasività quanto del suo vasto radicamento su tutto il territorio nazionale e in ogni anfratto della vita sociale organizzata, sia essa ambientale, economica, politica ovvero civica.

Per questo uno degli obiettivi costitutivi e di più grande importanza di Libera Associazioni Nomi Numeri contro le Mafie risiede proprio in azioni volte a aumentare e diffondere la conoscenza del fenomeno mafioso e delle dinamiche attraverso cui esso perverte la vita civile, sociale e democratica del nostro paese. In effetti, senza adeguate conoscenza e attenzione non è possibile un’efficace lotta contro criminalità organizzata, corruzione e malcostume che ci affliggono.

Per questi motivi e con queste finalità il Presidio cuneese di Libera ‘Emanuela Loi-Daniele Polimeni’, in associazione con Libera Voce e il Comune di Cuneo, propone all’interno del progetto Scuola di Legalità il seguente bando letterario-artistico. Attraverso questo si vuole infatti sia stimolare un’informata curiosità sul fenomeno sia offrire concrete occasioni di conoscere e vivere alcune delle forme di contrasto alle mafie che l’Associazione Libera quotidianamente promuove.

Cuneo, 21 aprile 2015

La mafia ed io

 

Un sognatore a stelle e strisce

San Francisco fino alla seconda metà del XIX secolo era un paese di pescatori.

Non si sa bene chi trova dell’oro in una miniera di San Francisco, ma succede che in pochissimo tempo arrivano cercatori d’oro e minatori, immigrati e giovani inventori fino a truffatori in cerca dell’utopia, non in senso filosofico ma reale, dell’oro che può cambiare la vita in una città considerata il porto della costa ovest.

La forza della ricerca diventa la matrice di San Francisco che cresce a dismisura finoa quando, nell’aprile del 1906, uno dei pochi italiani famosi negli States canta per le strade di San Francisco per incoraggiare i soccorritori e le vittime del terremoto che ha distrutto la città. Quest’italiano era Enrico Caruso.

Un altro italiano che camminava con lui trova un sacco, in fretta e furia lo nasconde sotto le verdure del suo carretto e va sul molo dove i banchieri della città sono disperati e credono che fino alla primavera dell’anno dopo non ci sarà nessun tentativo di ripresa e di investimento perché non c’è più nulla. Il terremoto ha portato via tutto.

Lui gli risponde: “Voi siete folli”. Corre nel suo quartiere. Due barili, un tavolaccio, una coperta e un cartello con scritto “Si fa credito a tutti”. Poi tira fuori il sacco con due milioni di dollari con cui lui, Amedeo Peter Giannini, fondatore della Bank of Italy, la banca degli sfigati immigrati, fa ripartire la costruzione di San Francisco proprio dal suo quartiere, quello italiano, e investe su persone che in cambio possono dare una sola garanzia: l’energia da investire per la ricostruzione di una città distrutta.

Nel corso degli anni la sua banca diventa Bank of America e lui continua a seguire il talento. Non si ferma mai. Quando un cineasta gli chiede aiuto, lui gli fa credito più del richiesto. Crede nel progetto di questo giovane davvero talentuoso che fonderà la United Artist: il giovane è Charlie Chaplin. Sempre Giannini sblocca la produzione di “Biancaneve e i sette nani”. Finanzia il Golden Gate Bridge durante la grande depressione e la sua banca rilascia prestiti a tasso zero per il piano Marshall in Italia.

A Piano Alto nel frattempo due giovani si stanno impegnando per qualcosa di nuovo, di tecnologico. Incuriosito, li aiuta economicamente e dal quel garage i due amici Hewlett e Packard danno origine a quella che è la Silicon Valley attuale, fondando quella piccola azienda leader nella tecnologia che noi oggi conosciamo come HP .

Giannini muore poco dopo con meno di 500 mila dollari in tasca. Un niente rispetto a quanto avrebbe potuto avere il banchiere più importante d’America all’epoca. Egli diceva che l’ossessione per i dollari era un grande male dopo aver perso il padre a causa di una lite per un dollaro in un pub, quando lui era ancora adolescente.

Ha sempre investito nel talento, nell’energia e nell’innovazione in modo disinteressato. A detta degli americani: “Solo come un folle sognatore immigrato italiano avrebbe potuto fare.”

Luca Lazzari

I sentieri si costruiscono viaggiando

Il mondo è una realtà nuova, oggi. E’, o perlomeno ci appare, più a misura d’uomo, più vicina alla dimensione delle nostre scarpe, anche se alle lunghe camminate preferiamo oggi un più comodo posto in aereo. Quel che è certo è che, mai come oggi, di questo mondo multicolore e dai sapori etnici siamo cittadini e, in qualche modo, appassionati collezionatori. Accumuliamo esperienze, le sca

 

mbiamo come figurine dal valore immenso, pasticciamo con le emozioni, e lo facciamo, spesso, viaggiando.

Le possibilità per farlo sono numerose, una tra tutte, l’ERASMUS. Questa, ha dalla sua, oltre al ricorso all’etica della meritocrazia, il fatto di indirizzarsi a giovani, studenti universitari che cercano oltre le colonne d’Ercole dei loro confini, sogni nuovi o nuovi modi per realizzarli. (Si tratta di un viaggio che diventa esperienza, e da esperienza diviene vita. Dall’Erasmus, in qualche modo non si torna mai)

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“Un’esperienza simile ti cambia semplicemente la vita. E’ determinante”. Queste le parole di Carla Falluomini, referente di Studium nella commisione Erasmus, che si occupa, tra le altre responsabilità, di alcune sedi Erasmus (Reykjavík, Stoccolma, Munster, Salamanca) e della selezione degli studenti in partenza, accanto a Esterino Adami.

L’incontro umano è il primo grande momento di rivoluzione: Luis Sepulveda diceva che “viaggiando in lungo e in largo” aveva incontrato “magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni”, mantenendoli, coltivandoli, condividendoli, moltiplicandoli. E soprattutto insegnando a lui come fare lo stesso.

“Durante il primo anno che ho trascorso in Svezia, ho vissuto presso una famiglia con cui mantengo i rapporti tutt’ora; il conoscere nuove persone è ciò che per primo apre a nuovi mondi e realtà, lasciando un’impronta indelebile”, continua la Prof.ssa Falluomini, facendo anche riferimento ai mesi passati personalmente a Stoccolma. Poi aggiunge: “Molti studenti considerano questa esperienza una perdita di tempo o un periodo di vacanza, ma questi non hanno capito l’ottica su cui l’Erasmus si basa, ovvero quella dell’INVESTIMENTO; le esperienze accumulate e le capacità acquisite non resteranno inespresse,

 

 poiché saranno fondamentali una volta tornati a casa”.

In un certo senso, parlare di ritorno, dà senso a tutto.

E’ il vero punto di partenza, il ritornare a casa. Se è il punto di vista a cambiare le sfumature delle cose, allora all’Erasmus si può certamente guardare come ad un’occasione di fuga, ma soprattutto come a qualcosa di davvero rivoluzionario e dirompente, poiché, come spiega ancora la Professoressa “L’estero da nuove conoscenze che miglioreranno il proprio bagaglio e la spendibilità di questo bagaglio in Italia. A uno studente in crisi io consiglierei di tornare, e un buon motivo è quello di avere in mano gli strumenti da riversare in Italia per migliorare ciò che non va, che spesso invece sembra spingere piuttosto i giovani alla fuga. Si potrà davvero essere gli artefici di un clima più positivo”.

Eliot disse “alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta”, e oggi i mezzi non mancano perché il nostro viaggiare ci cambi irrimediabilmente.

E’ una bella storia di viaggatori e sognatori, giovani intraprendenti e a loro modo inimitabilmente coraggiosi “e non sai se ti metterà faccia a faccia con un drago, uno stuolo barbaresco, un’isola incantata, un nuovo amore.” (Italo Calvino, Il cavaliere inesistente). E per questo, buon viaggio!

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