Attesa

Ha un sapore agrodolce questa parola: sa di lentezza, di pesantezza, ma anche di una frizzante gioia infantile, di una corda tesa nel vuoto che piace e non piace. Questo tempo sospeso si allunga a ogni decreto, sembra sempre che girato l’angolo ci sia ancora una via, e poi un’altra. E allora in questo lungo percorso mi sono domandata che senso abbia per me l’attesa. E mi è balzata alla mente quella dolce frase che la volpe dice al Piccolo Principe: «Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti». La situazione attuale è l’opposta di quella raccomandata dalla volpe, perché non sappiamo un giorno e quindi non possiamo colorare le caselle delle date sul calendario. Però è simile a quella descritta dal Vangelo, dove Cristo dice di vegliare perché non sappiamo né il giorno né l’ora in cui saremo chiamati.

Ecco, cosa significa un rito in queste circostanze, che cos’è vegliare? La veglia per me è preparare mente e spirito per concludere questo periodo soddisfatta e felice di me stessa. Per me l’attesa è l’esperienza della pazienza, della fortezza, dell’adattamento: non voglio ripiegarmi in me stessa arrabbiandomi con qualcuno né essere passiva, ma desidero scoprire l’energia che non avevo mai creduto di avere. Forse è questo che significa “prepararsi il cuore”. E adesso il prezzo della felicità è questo periodo difficile, questa sofferenza inaudita per milioni di persone al mondo, che però magari gusteranno ancora di più il sapore della gioia piena.

E poi non smetto di pensare alla sera che precederà il giorno in cui potremo uscire: forse non dormirò perché anche io «incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi», forse sorriderò come non l’ho mai fatto e mi batterà forte il cuore… E solo allora capirò davvero quanto sia stato importante far tesoro di quest’attesa.