Ogni articolo di questa rubrica, Si può fare, è stato scritto per parlarvi di innovazione. A partire dalla cooperazione con Ping, la cooperativa sociale di Cuneo che offre spazi e opportunità alle realtà imprenditoriali che vogliono crescere, l’obiettivo di questi appuntamenti è esplorare gli strumenti, le competenze tecniche, le storie e i prodotti di chi ha cercato di portare al mondo qualcosa di nuovo.

Ma c’è un altro aspetto fondamentale tra i requisiti degli imprenditori e degli startupper di cui vi abbiamo raccontato. La loro ispirazione. Quella piccola luce che resta accesa, che sia essa una fiammella che resiste da anni o un’esplosione improvvisa, e permette di mettere in gioco sé stessi e la propria passione.

Quale miglior periodo di quello natalizio per regalarvi due storie, tentando di solleticare la vostra ispirazione, nella speranza che accendano, o alimentino, quella luce.

La prima è una storia come siamo abituati a pensarla, scritta in un libro. Ecco un assaggio da Un amore tra le stelle, di Catena Fiorello.

“Forse dipendeva dallo stile di lei, così stramba e indipendente. Libera e irraggiungibile come nessun’altra. Sì, era questo ad attrarlo con insistenza. E per definire B***** gli veniva in mente soltanto una parola: eroina. Una donna moderna e senza tempo, una curiosa combinazione di fascino, mistero e contraddizione. Da un lato dura e scontrosa, dall’altro buona e altruista…”.

Cosa c’è di particolare nella descrizione di questa donna così affascinante? Il nome che ho nascosto dietro gli asterischi, per permettervi di leggere senza filtri: Befana. La scrittrice ha ridisegnato l’amorevole sdentata vecchietta che ci porta i dolci su una scopa. E l’uomo così attratto da lei è quello che solitamente le ruba la scena durante le feste: Babbo Natale. Una favola natalizia che ci ricorda di non restare ancorati ai nostri punti di vista.

La seconda storia è scritta a mano in un quaderno a righe. La penna appartiene a M., una bambina di 10 anni. Ma non è lei l’autrice di Le renne aiutano Babbo Natale. Questa piccola fiaba, colorata dalle matite di disegni infantili e resa ancora più sincera da qualche errore grammaticale, è nata nella testa di A., coetanea e amica di M.
Mettere su carta la sua storia sarebbe stato quasi impossibile per A., perché i suoi arti non funzionano come dovrebbero. Ma le sue amicizie sì. E così, con le parole dell’una e le mani dell’altra, A. e M. hanno portato a termine la loro opera, in un esempio meravigliosamente semplice e spontaneo del concetto di teamwork, tanto citato in molti ambienti lavorativi. Ognuno mette a disposizione quello che ha, perché da soli non ci bastiamo.

Che queste due piccole storie facciano bene alla vostra ispirazione.
Vi auguriamo un Natale pieno di idee.
La rubrica Si può fare.