1 secondo e 82 centesimi. Tanto è servito ai meccanici della Red Bull Racing, domenica 17 novembre nel corso del Gp del Brasile, per sollevare la vettura del pilota Max Verstappen e cambiarle gli pneumatici (qui le immagini:

). Un record che ha migliorato di sei centesimi il precedente primato, stabilito sempre da Red Bull e Verstappen, lo scorso anno.

Sapete quanto durava una sosta ai box nella Formula Uno degli anni ’50?

Agli albori delle monoposto, il pit stop aveva una durata media superiore al minuto. Qualche documento filmato del tempo mostra, addirittura, Juan Manuel Fangio, uno dei più grandi piloti della storia, scendere dalla sua vettura per dare una mano tra viti e bulloni ai suoi meccanici, così da ridurre il tempo impiegato nelle varie attività.

Insomma, nel corso di sessant’anni l’ingegno umano ha ridotto di sessanta volte la durata di un’azione che già sembrava difficile migliorare alle origini (provate voi a cambiare quattro gomme ed a rifornire la vostra auto in poco più di un minuto!).

“Ah, la tecnologia. Con la tecnologia si può fare tutto”.

Scommetto che questo è stato il vostro primo pensiero dopo aver letto queste poche righe. E invece no. L’unica “tecnologia” che ha permesso questa riduzione (al di là ovviamente dei miglioramenti della meccanica, che non avrebbero però potuto produrre risultati così netti) è innata in noi sin dalla nascita: l’organizzazione. «L’uomo è un animale sociale», scriveva Aristotele nel suo Politica già nel IV secolo a.c., ed essendo tale si organizza, si definisce attraverso un ruolo nel gruppo e sommandosi agli altri individui ottiene dei risultati.

Chissà se a questo pensarono i dirigenti dello University Hospital of Wales quando nel 2016, al limite della disperazione per i dati preoccupanti che stavano emergendo sulle morti di neonati prematuri nelle loro strutture, scelsero di affidarsi alla Williams. Sì, una scuderia di Formula Uno e non era la prima volta. Già qualche anno prima il Dr. Goldman ed il Dr. Elliot del Great Ormond Street Hospital for Children, nel Regno Unito, avevano seguito vere e proprie “lezioni private” nel quartier generale della Ferrari a Maranello. Con quale obiettivo? Riconosciuta la presenza di errori da parte del personale dell’Unità di Terapia Intensiva dovuti alla pressione ed alla confusione del momento, volevano valutare se e come fosse possibile organizzare al meglio l’attività di intervento per migliorarla.

Le consulenze delle scuderie hanno evidenziato elementi di correlazione incredibili e soprattutto hanno messo in luce tutti i limiti del personale ospedaliero: caos, strumentazione non collocata nel punto corretto della sala, infermieri e chirurghi che si intralciavano nello svolgimento delle loro azioni. Lì, dunque, si doveva lavorare, proprio nel nome dell’organizzazione, anche per ridurre stress e pressione dei medici (sempre secondo i dati raccolti dalla Red Bull Racing, le pulsazioni al minuto di un meccanico durante un pit stop raddoppiano rispetto alle 60-100 a riposo).

Ecco perché, di lì a poco, il sistema ospedaliero per le azioni d’urgenza in Galles è completamente cambiato, attraverso l’introduzione di correttivi apparentemente banali: trolley per il kit più piccoli e snelli, una divisione a priori degli spazi sul pavimento in cui ogni elemento della squadra (15-20 persone) può agire e, soprattutto, tanti nuovi segnali manuali, in sostituzione del dialogo diretto. Organizzazione, rapidità, silenzio.

I risultati? Impressionanti. I due medici citati in precedenza presentarono dei numeri clamorosi: gli errori prodotti con il nuovo metodo erano calati del 42% (dato prodotto su circa 30 interventi), rispetto a quelli causati dal vecchio.

Una vera e propria svolta, che ha generato, come conseguenza indiretta, la riduzione del numero di decessi in quel reparto. E voi, pensate di poter organizzare la vostra vita come un pit stop per ottimizzare le vostre attività quotidiane?

Provate a vedere, intanto, che cosa si può fare nel tempo di una “sosta ai box”, con attori Verstappen e Ricciardo…

(spoiler: quasi nulla).

https://www.redbull.com/it-it/pit-stop-record-cosa-si-pu%C3%B2-fare-nello-stesso-tempo