Benvenuto 2018. Anche noi appassionati sportivi abbiamo accolto con grande entusiasmo il nuovo anno. Quello delle Olimpiadi invernali e della speranza Ferrari in Formula Uno. Quello del centunesimo Giro d’Italia. Quello che avrebbe dovuto essere delle notti mondiali in estate. Quello che, infine, celebrerà i cinquant’anni dalle Olimpiadi di Città del Messico, tra le edizioni più concitate della storia.
Proviamo ad accoglierlo segnandoci su un immaginario calendario gli appuntamenti da non perdere, usando come penna una qualsiasi produzione, un libro, un film, una canzone, che possa ricordarlo. 12 contenuti per 12 mesi, adatti per stimolare in noi le giuste emozioni in vista di quegli eventi. Partiamo dal primo semestre che ci attende, tra motori, pedalate, neve e sport di squadra.

Gennaio
Mese di attesa, come sempre e più che mai, perché preludio all’edizione 2018 dei Giochi Olimpici invernali, che avranno sede a PyeongChang a febbraio, incrociando ancora una volta grandi tematiche socio-politiche internazionali, come spesso hanno fatto nella loro storia. Gennaio mese freddo e di ricordo. 31 giorni che hanno nella data del 27 un punto cruciale per la Memoria, con la M maiuscola. Ecco perché il primo input è un libro: la storia di Matthias Sindelar, “il Mozart del pallone”, morto in circostanze sospette a soli 36 anni nel 1939 per avvelenamento da monossido di carbonio nella sua abitazione austriaca. Fuoriclasse del “Wunderteam”, una delle più grandi nazionali di sempre, non si piegò mai alle leggi razziali e all’avvento del nazismo a Vienna, pagando sulla propria pelle quella scelta. Morì, ma il suo ricordo, di campione e persona vera, non è mai tramontato.
Consigliato: Nello Governato, La partita dell’addio. Matthias Sindelar, il campione che non si piegò a Hitler, Arnoldo Mondadori Editore 2007.

Febbraio
Eccole, le ventitreesime Olimpiadi dell’era moderna, segnate dalle grandi speranze azzurre e dal possibile disgelo tra la Corea del Sud, ospitante, e la Corea del Nord. Caricatevi con il più bel trionfo azzurro nell’edizione del 2006, quella tutta italiana. Mentre Torino centrò un successo organizzativo senza precedenti, in grado di fare scuola nel mondo del turismo, sul ghiaccio Enrico Fabris riscriveva la storia. Quattro minuti da godimento puro, per un ragazzo che è entrato nel cuore di tutti gli appassionati!
Consigliato:

Marzo
Il mese della Formula Uno, tanto moderna quanto profondamente nostalgica, perché porta con sé i successi di un tempo e chi su quelle piste (o fuori) ha perso la vita. Con la Ferrari pronta a battagliare ancora una volta con la Mercedes del campione in carica Louis Hamilton, la speranza è che il rosso di Maranello possa tornare a splendere nel mondo. Il consiglio è per un libro, vincitore del Premio Bancarella Sport 2015, che racconta, romanzandola, l’ultima notte di Ayrton Senna, uno dei grandi rimpianti delle quattro ruote di cui sopra. Un testo da leggere tutto d’un fiato, dall’alta qualità letteraria. Un mix di tenerezza, ricordi e ragionamenti sull’animo umano e sulla sua fragilità.
Consigliato: Giorgio Terruzzi, Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna, 66th and 2nd 2014.

Aprile
Con l’avvento della primavera arriverà anche uno degli eventi più attesi nell’intero panorama sportivo internazionale. Stiamo parlando dei playoff Nba, che prenderanno il via il 14 aprile per chiudersi quasi alle porte dell’estate. Facile consigliarvi di rivivere il racconto della leggenda Michael Jordan fatto da Federico Buffa, probabilmente il più grande storyteller sportivo italiano ( https://www.youtube.com/watch?v=X3RMdUXZ8Vk ). Meglio stupirvi, però. Perché non (ri)vedere Space Jam, che fece di MJ definitivamente una leggenda, tutto impegnato con i Looney Tunes a sconfiggere dei mostri cattivi, senza mai abbandonare le amate Nike? Il cinema degli anni Novanta in un film.
Consigliato: Space Jam (Warner Bros, 1996)

Maggio
Da centouno anni a questa parte, è il mese del Giro d’Italia. Le due ruote pedalano per la Penisola e raccontano l’Italia, dalle scorribande di Girardengo ai trionfi del “figlio di tutti” Pantani. Tutti lo corteggiano, perché tanti ne riconoscono il fascino e l’importanza. Tra questi, Indro Montanelli, inviato d’élite tra il 1947 ed il 1948 per <<Il Corriere della Sera>>. La raccolta dei suoi testi, tra narrazione romanzata e mera cronaca, è imperdibile.
Consigliato: A. Schianchi, Indro al Giro. Viaggio nell’Italia di Coppi e Bartali, Rizzoli 2016.

Giugno
Chiudiamo con giugno, il mese del grande rimpianto. Se la storia avesse fatto il proprio corso, saremmo in grande trepidazione per l’Italia ai Mondiali, infuocati dentro ed accaldati fuori. Niente notti magiche, però, ma, ovviamente, il Campionato del Mondo si giocherà anche con una Svezia in più ed un’Italia in meno. Per celebrarlo, una canzone. Non i grandi classici come Un’estate italiana o Waka waka. Sarà più romantico viverli, mentre saremo frastornati dalle più che scontate ed affascinanti pubblicità della Coca Cola, con Marmellata #25 di Cesare Cremonini. Non il più grande testo d’amore della storia, ma una canzone che con quelle sue poche righe <<Da quando Senna non corre più… da quando Baggio non gioca più… non è più domenica>> ha dato un senso alla passione sportiva di molti. Chi scrive, quando la ascolta pensa al 1994 (toh, guarda, il suo anno di nascita), l’anno dell’addio a Senna, di cui si è già detto, e del punto più alto e contemporaneamente più basso della storia di Roberto Baggio, il codino più famoso ed amato del mondo. Sbagliò un rigore nel caldo torrido di un pomeriggio di Pasadena, ma quando si sente la parola “Mondiali”, la testa va subito a lui.
Consigliato: