Oggi ho preso il mio primo (e probabilmente unico) 30 e lode, e sebbene credo che gli esami universitari vadano spesso a fortuna… Alle volte mi convinco che invece qualcosa accada per una ragione. Che alle volte l’universo parli, o tenti di parlarti, e tu debba essere pronto ad accogliere ciò che ha da dirti. Forse questa è una di quelle volte. Questo esame è totalmente frutto della mia creatività. Ho scoperto di essere molto creativa e fantasiosa, e al tempo stesso quanto questo sia difficile da trasformare in un lavoro serio e ragionevole. Però non mi sono mai pensata, in un futuro, come regista o produttrice. Ho sempre saputo di avere in me creatività e mille idee… ma le ho viste come qualcosa che poteva rimanere lì, nell’immaginario, non riportabili alla realtà. Qualcosa che potesse contornare le mie passioni e basta. E invece, la professoressa a cui ho presentato tutto il progetto mi ha augurato di mettere in pratica tutto quello che avevo progettato.
Io non ci ho mai pensato davvero, perché era tutto sempre nella mia mente, e invece da dopo l’esame, che è durato circa un quarto d’ora, mi sento in corpo un’energia diversa. Forse non diventerò mai una regista, una produttrice. Ma il solo essere consapevoli di avere una possibilità di provarci, mi fa sentire libera, che ho la possibilità di diventare tutto ciò che voglio. È un qualcosa che, secondo me, tendiamo a dimenticare. Ma possiamo davvero decidere, ogni giorno, chi essere, cosa ci piace, a cosa interessarci e come impiegare il nostro tempo. Siamo nati liberi e non è una cosa banale. Moltissima gente, più di quanta noi immaginiamo probabilmente, non ha questa possibilità. Anzi. Vive in una prigione costante. Di idee, fisica, di persone, di ambienti. E invece io no: io posso scegliere chi diventare! E voglio sfruttare al massimo questa possibilità che ho. Perché spesso mi sento come se fossi obbligata a fare una determinata cosa, solo perché il mio passato parla di quello. Studio teatro e cinema, allora devo lavorare in quell’ambito. Allora devo trovare qualcosa come tirocinio che sia strettamente connesso. Ma se volessi provare cose diverse? E se mi piacesse lavorare per tre mesi in un rifugio d’estate, e viaggiare per il resto del tempo? E se apprezzassi tantissimo ciò che studio all’università, ma non riuscissi a trovare un lavoro inerente che mi soddisfi? E se non trovo lavoro prima dei 30 anni? E se non continuo a studiare dopo la laurea triennale? Tutte queste domande temono la risposta. Nel senso che la probabile risposta potrebbe essere catastrofica, non tanto per me, quanto per le persone che mi circondano. A primo impatto. Ma se ci penso: c hi mi impedisce di fare ciò che mi rende felice? È qua la libertà. È qua la forza di dire: niente mi è impossibile. Il mondo non è fatto da cause ed effetti. Da motivazioni e conseguenze matematiche. Da scelte irreversibili. Posso davvero essere chi voglio, anche se questa società mi fa credere il contrario. Mi fa credere che bisogna studiare, poi laurearsi, nel giro di poco tempo trovare un buon lavoro, e sistemarsi. Se a tutto ciò si aggiunge la possibilità di avere un partner e mettere su famiglia, tanto meglio. E chi non rientra in questo progetto di vita? Che poi, sicuramente, sarebbero la maggior parte delle persone? Sono sbagliate? Sfortunate, sfigate, anormali, diverse? No, direi umane. Direi che sono perfettamente la normalità. Siamo perfettamente la normalità. E allora, forse basta solo rendersi conto che va bene sbagliare. Sbagliare mentre si cerca di capire chi siamo. Sbagliare nel tentativo di capire chi siamo. E accettare che cambiamo ogni giorno, senza mettersi contro questo scorrere continuo. Provare a stare in questo fiume che cambia sempre. E cambiare con lui, senza essere la roccia che lo blocca. Che poi, siamo pieni di rocce rigide che sembrano sempre sapere cosa è meglio, la strada più sicura, quella più retta, che non ci lascia la possibilità di immaginare, pensare, creare, di essere liberi. Ma se siamo invece consapevoli che “libertà” è il nostro secondo nome, quello di tutti noi, allora possiamo stare più tranquilli. Possiamo prendercela con calma. Possiamo cambiare ogni giorno e vivercela bene, senza colpe, senza pesantezza. Possiamo dire, la vita è una ed è nata libera. È stata creata per poter essere creata da noi, a sua volta.
Questo esame mi ha fatto ritornare alla mente questo. L’Universo forse cercava di dirmi questo, che sono libera. E che nessuno mi può togliere questa libertà che ogni giorno mi fa vivere come nuova, come se fosse sempre la prima volta.