Mercoledì 24 aprile, il Centro della Memoria – Archivio Storico di Savigliano racconta la Resistenza attraverso una selezione di manifesti (tra cui un celebre manifesto di propaganda nazifascista realizzato da Gino Boccasile), documenti, fotografie, manufatti e videointerviste.

Quando la Storia si studia a scuola, tutto sembra intrappolato tra le pagine dei libri. Quelle fotografie in bianco e nero sono un fermo immagine, lontano nel tempo e nello spazio. Ma la Storia non è Trattati né date da ricordare: è scritta dalle persone, ed è nostra, di tutti noi. L’Archivio non è soltanto un luogo fisico, ma un mondo parallelo in cui i personaggi del passato tornano in vita, i loro volti nelle fotografie diventano più nitidi, più simili ai nostri. Questa è la sensazione che si ha nell’osservare la documentazione del Biennio ‘43-‘45, che l’archivio storico di Savigliano esporrà mercoledì 24 Aprile, durante una consultazione guidata, in occasione della Festa della Liberazione.

L’8 Settembre 1943, Badoglio annunciò via radio l’Armistizio e le truppe italiane attive su tutto il territorio iniziarono a disperdersi, mentre da Sud avanzavano gli alleati e il Nord era in mano ai tedeschi: pochi giorni dopo Mussolini, liberato dai tedeschi, costituì la Repubblica di Salò, coadiuvato dal segretario del partito, Pavolini.

Le fonti sono i ricordi di chi la Resistenza l’ha vissuta, di quei ragazzi nati dal 1921 al 1926, che T. Isaia, nel suo lavoro “Sappisti – La Resistenza nel Saviglianese, Savigliano, 2000, definisce “giovani”, nonostante gli anni trascorsi.

Uomini, ma anche donne, spesso poco più che bambini, che si avvicinarono ai primi gruppi partigiani, talvolta senza la minima preparazione tecnica e l’adeguato equipaggiamento che consentisse loro di affrontare le offensive nazifasciste e gli inverni gelidi. Le loro memorie fanno parte di 14 videointerviste realizzate dal Centro della Memoria in collaborazione con la sezione saviglianese dell’ANPI nel 2010, indicizzate e consultabili sul portale www.tiraccontolastoria.san.beniculturali.it. Il lavoro di raccolta della memoria continua e, sempre nell’ambito delle manifestazioni per la Festa della Liberazione, martedì 23 aprile  sarà allestito direttamente in Archivio un set per intervistare nuovi testimoni della storia saviglianese (che potranno prenotarsi telefonicamente al numero 0172711240).

Sarà possibile immergersi totalmente nel periodo che Primo Levi chiamò “il tempo remoto delle certezze” ascoltando i canti della Resistenza, riarrangiati dai grandi cantautori della musica italiana e fare un viaggio in un’Italia lontana, attraverso gli occhi dei “Ribelli”, che hanno amato, sofferto, e, per citare uno di loro, Mario Montani (nome di battaglia Oreio), non hanno fatto niente di eroico. Però di ragionato e passionale tanto. Gli eroi non nascono, lo diventano nelle varie occasioni.

In un periodo storico in cui la Memoria e la conoscenza sono sottovalutate, colgo l’occasione per ringraziare l’Archivio Storico di Savigliano nella persona della direttrice Silvia Olivero, e soprattutto chi ha combattuto, non solo con le armi, ma anche con una macchina da scrivere, un libro, una cinepresa… Affinché oggi potessimo ricordarci di come siamo diventati liberi.