Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. In questo caso, se i soldi di per realizzare un’idea non arrivano da banche o investitori, li si possono chiedere ai diretti interessati.

Questa è la filosofia del crowdfunding, attraverso il quale si possono proporre un progetti, idee da realizzare su siti specializzati, dove chiunque può sostenerli economicamente con pochi click, ottenendo in cambio un regalo proporzionale alla donazione. Di sicuro le idee non mancano, anche di quelle bizzarre devo dire, basta navigare su alcuni dei siti più famosi. C’è chi vuole raccogliere denaro per combattere Donald Trump o insegnare educazione sessuale con strani disegni fallici. Sta di fatto che dopo un po’ che si naviga si ci incomincia a chiedere: “Per quale motivo qualcuno dovrebbe donare questi soldi?”. Ho osservato le proposte, catalogate in tematiche, prima quelle italiane e poi quelle tratte da siti internazionali come Kickstarter e Indiegogo. La verità è che il crowdfunding è diventato uno strumento di vendita innovativo, un mercato di prova, dove si vende il proprio prodotto e si sonda i gusti delle persone. In generale, almeno per i siti internazionali, più che credere nell’idea, la si compra già realizzata. Se piace, si dimostra agli investitori bancari che può avere un business e si incomincia la produzione in massa. Per cui, intraprendere una campagna di crowdfunding non è banale, non lo si può fare da un giorno all’altro. Lo dimostrano quelle campagne che hanno già realizzato i loro prototipi e sono accompagnate dal sostegno di diversi enti e aziende. Vorrei mettere in mostra il caso di Morpher, un casco retrattile, inventato da Jeff Woolf dopo due anni di duro lavoro. Lanciando il suo prodotto e motivandolo, come potrete vedere anche voi cliccando su questo link https://www.indiegogo.com/projects/morpher-folding-helmet-technology-bicycle–3#/, è riuscito non solo a finanziare il prototipo, ma ha anche trasformato la sua campagna in un e-commerce direttamente dal sito di lancio.

Bisogna dire che in America questo tipo di investimento sul genere high-tech è molto più sentito che in Italia. Se si confrontano i siti italiani con quelli esteri si nota una differenza di gusti nella popolazione e nelle attività. Sono poche le proposte tecnologiche e tante quelle artistiche ed editoriali. Questo, però, non significa che non ci siano e non siano finanziate, infatti porto l’ulteriore esempio del progetto Remembrella, un ombrello smart collegabile al cellulare che ti permette, tra le tante funzioni, di non dimenticarlo in giro. Il cellulare ti avvisa quando ti sei allontanato dall’ombrello e ti indica dove lo hai dimenticato. Potrete trovarlo su https://www.eppela.com/it/projects/10600-remembrella-the-smart-umbrella. Sono rimasto sorpreso dal fatto che anche piccole realtà italiane propongono idee per rivoluzionare le loro città con progetti sociali che gli stessi comuni finanziano. Eppela è uno dei promotori italiani di crowdfunding più seguiti, che presenta una categoria apposita per questi tipo di iniziative, non presente in altri siti internazionali. Inoltre, sono moltissime i progetti di solidarietà, anche se non sempre finanziati a dovere. Questo non è un caso anomalo, in tutti i siti che ho visitato la tendenza al raggiungimento degli obiettivi è più alta su proposte tecnologiche che sociali ed il perché è molto semplice, i primi assicurano un oggetto reale come premio, mentre nelle seconde si tratta quasi sempre di una vera e propria donazione. Il materialismo fa parte dell’animo umano ed è radicato nel consumismo, io stesso sarei più tentato di investire, anziché donare. Nonostante ciò, i progetti sociali e culturali che più riescono ad attrarre ed incuriosire riescono comunque a raggiungere l’obbiettivo fissato, spesso anche grazie ad interventi di cofinanziamento, attuati dai partner delle varie piattaforme, che premiano e accelerano o incubano le migliori idee non solo in ambito socio-culturale, ma anche tecnologico.

Eppela, durante la nostra campagna di crowdfunding, ci ha spiegato che il successo del finanziamento si basa su lanciare la campagna già con assicurati un bacino di investitori. Si parla di conoscenti, parenti anche perché molti dei progetti sono di natura locale. Inoltre è fondamentale raggiungere da subito almeno la metà della cifra richiesta nei primi giorni, così da potersi assicurare un visibilità maggiore sulle prime pagine dei siti. Il tutto deve essere accompagnato da una campagna pubblicitaria strutturata sia online che per la strada, anche tramite eventi, per cercare di diffondere la raccolta fondi a più persone possibili.

Infine l’ipotesi crowdfunding è rivolta a chi vorrebbe mettersi in gioco e sviluppare la propria idea di impresa. Esso rappresenta uno strumento reale ma che non deve essere sprecato, in quanto non è possibile proporre due volte la stessa iniziativa tramite la stessa piattaforma. Il crowdfunding non deve essere lanciato per finanziare le prime fasi di sviluppo, ma dovrà essere sfruttato per mostrare la propria idea e finanziare le successive fasi della propria startup. A chi vuole finanziare un evento culturale o un progetto sociale conviene innanzitutto lavorare sul territorio e sulle proprie conoscenze, per raggruppare investitori e successivamente lanciare la campagna assicurando di avere già in tasca più della metà dei soldi richiesti.