«Rimase accanto alla finestra/ senza piangere e ballando si mise a scrivere/ parole magiche e pensieri senza senso/ né attitudine/ particolari misteriosi così/ nel blu più blu». Con questa delicatezza e lucidità, in D’Annunzio, Davide Panizza descrive l’innescarsi dell’atto poetico. Fa sorridere quanto la medesima formula sia in realtà ugualmente applicabile a Panizza stesso e alla sua strampalata banda. Per chi non l’avesse ancora capito (o semplicemente ne ignora ancora l’esistenza) sto parlando dei Pop X (o Popper), gruppo musicale italiano nato a Trento nel 2004 come valvola di sfogo di Davide Panizza (voce e tastiera) e Walter Biondani (chitarra). Nel corso del tempo la formazione si è ampliata attraverso collaborazioni e formazioni fisse fino alla forma odierna con il ritorno di Biondani alla chitarra.

Ma cosa c’è di davvero speciale nel progetto Pop X? Praticamente tutto, oserei dire. L’immaginario creatosi nella loro immensa discografia è un caleidoscopio che satura l’immaginazione del nostro cervello. Non – sense e momenti di leggiadra nostalgia si confondono e si schiariscono in continuazione fino a stordirci. Ancora più disorientante è la loro ricorrente pseudo – omosessualità che sfocia in brani leggendari come Froci della Nike. Lo stesso Panizza in un’intervista dichiarò scherzosamente che tutti i componenti del gruppo sono ex – omosessuali riportati sulla retta via tramite i continui sforzi del parroco di Trento. Aldilà dell’umorismo e dell’eccentrica auto – narrazione, i Pop X propongono un’offerta musicale assolutamente variegata e innovativa. Le melodie, l’utilizzo dell’autotune e lo storytelling aprono una breccia quasi dolosa al nostro modo di ascoltare la musica. Il risultato è una riscoperta del valore dell’ignoto e della fantasia, ma in chiave decisamente più matura. Come se non bastasse, tutto questo simpatico teatrino non si esaurisce nemmeno dal vivo dove improvvisazioni vocali e musicali si amalgamano con la foga del pubblico in un’esperienza sempre piacevole.

Potrei continuare ancora a lungo con altre noiose analisi liriche e musicali, ma personalmente ritengo l’ascolto molto più efficace per farsi un’idea propria sul vasto mondo dei Pop X. Lesbianitj è senza dubbio il perfetto punto di partenza per approcciarsi all’allucinante universo popperiano. Dopo di che lasciatevi trasportare, in qualunque direzione.