Se c’è un qualcosa che si è capito in questi ultimi anni è che non esistono più le stagioni di una volta. Non sono invecchiato di colpo, anche se l’istinto di mangiare cena alle cinque di pomeriggio si fa sempre più sentire. Il fatto che sia una frase fatta non riduce il valore di questa affermazione, tanto che ora più che mai, essa renda molto bene l’idea che la progressione naturale dei cicli terrestri abbia mutuato improvvisamente strada, scegliendo quella piena di dossi e di curve, caldi afosi alternati a freddi improvvisi, piogge amazzoniche in alternativa a quelle dolci autunnali.

Dato che concetti certi al mondo ve ne sono sempre meno, c’è chi ha lavorato e continua a lavorare su ciò che è un punto fermo della nostra vita: la certezza di una casa sempre accogliente. Con accogliente, però, non si ci limita al significato superficiale, anzi essa acquisisce un valore omnicomprensivo che va a braccetto con la Natura stessa. Il progetto biosPHera 2.0 della Aktivhaus è ciò che ha permesso il raggiungimento di questo secondo livello di lettura. Si tratta di una casa che coniuga alla migliore tecnologia di coibentazione una autonomia energetica in ambienti che vanno da -20 a 40 °C. Lo stesso nome del progetto testimonia la volontà di riprodurre una biosfera in miniatura, 25 mq autosufficienti studiati per verificare costantemente le temperature interne, l’umidità e i parametri vitali umani di chi vi abita. Tutto ciò è poi possibile consultarlo online a qualsiasi ora.

Questo progetto, iniziato come start up, ha lo scopo di dimostrare e mostrare al mondo il futuro delle nostre abitazioni ed io e Gabriele cercheremo di presentarvelo attraverso un’intervista diretta a chi si occupa del progetto. Speriamo di avervi incuriosito e vi invitiamo a visitare il sito www.biosphera2.com per prepararvi alla nostra prossima uscita.