Se lo incontri per strada non gli daresti due lire. Se ci scambi qualche parola inizi ad apprezzarlo. Se gli consegni carta e penna e gli chiedi un ritratto rimani a bocca asciutta. O per lo meno questo è l’effetto che ha avuto su Barack Obama. O che il ritratto di Obama ha avuto sugli elettori prima delle elezioni a Presidente degli Stati Uniti d’America.

121053309-e9b3b8bd-1ca7-4ade-a1c5-cb9f94257d91Dal prossimo 26 febbraio le migliori opere di Shepard Fairey saranno ammirabili in una galleria privata in via Saluzzo a Torino. La mostra “Printed Matters” sarà formata da serigrafie su carta, stampe su legno, stampe serigrafiche su metallo e i collage.
Le creazioni di Fairey oggi sono conservate da molti importanti musei contemporanei: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art San Diego, il Los Angeles County Museum of Art e il Victoria and Albert Museum a Londra.

Uno street artist che spopola oltreoceano cercherà di lasciare il proprio segno anche in Italia, con la certezza di essere già riuscito a lasciare il segno nella propria vita. Passando dalla street all’essere lo street artist di Barack Obama ritraendo il Presidente della Casa Bianca con la scritta “Hope” al fondo per la campagna elettorale del 2008. Forse tra qualche giorno anche a Torino si vocifererà con un sibilo “Yes, we can”.